Inghilterra, metà Settecento. Una giovane donna, appena condannata a morte per omicidio, sostiene di essere incinta. Dice la verità? Oppure sta mentendo?
Per stabilirlo viene convocata una giuria di dodici donne, la cui sentenza avrà su di lei potere di vita o di morte. Una storia ambientata nel passato ma che affronta questioni intramontabili, come l’ingiustizia con cui una legge scritta da maschi si abbatte sul corpo delle donne.
È la trama dello spettacolo teatrale L’Empireo della grande drammaturga inglese Lucy Kirkwood, in arrivo al LAC di Lugano con la regia di Serena Sinigaglia, fra le più apprezzate registe teatrali della scena italiana contemporanea.
L’Empireo ci dà l’occasione per interrogarci su come oggi, nel cinema, nel teatro e nei media, vengano raccontate gravidanza e maternità, oltre gli stereotipi e i tabù. Dal desiderio di maternità al lutto perinatale, dall’ambivalenza del postparto alla violenza ostetrica. Dal diritto di non avere figli (“Lunàdigas, ovvero delle donne senza figli”) al diritto di essere nelle condizioni ambientali e sociali per poter partorire e crescere figli sani, come rivendicano il gruppo di madri protagoniste della nuova miniserie Netflix Toxic Town.
Con la partecipazione di Serena Sinigaglia; Mattia Lento, giornalista, autore radiotelevisivo e storico del cinema; Laura Lazzari Vosti, docente e ricercatrice in Motherhood studies presso la Georgetown University e collaboratrice scientifica della Fondazione Sasso Corbaro, e Giulia Po DeLisle, professoressa di Lingua e cultura italiane presso l’Università di Massachusetts Lowell.
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