Le origini dello storyboard risalgono all’inizio del XX secolo e sono legate allo sviluppo dell’animazione. A partire dagli anni Trenta, i grandi studi di animazione americani commissionavano ad artisti la creazione di sequenze di schizzi e altri elementi visivi durante l’elaborazione della trama e la definizione dei personaggi che sarebbero diventati i protagonisti dei loro film.
Uno strumento che nel tempo è diventato fondamentale per l’elaborazione delle opere cinematografiche, ma che spesso è un’arte sottovalutata e i cui prodotti a film concluso rimangono – quando rimangono - un po’ negletti negli scafali delle case di produzione. A questa peculiare forma d’arte la fondazione Prada ha dedicato una mostra che è lo spunto per Charlot per esplorare un universo affascinante e misconosciuto.
Insieme a chi ha lavorato a A kind of language (la mostra della fondazione Prada), a uno storyboard artist e a un regista il cui lavoro si richiama fortemente all’universo dei fumetti e delle graphic novel, indagheremo le particolarità di un lavoro capace di trasformare le parole in immagini a partire da un documentario che racconta la scoperta di uno storyboard davvero originale disegnato dall’architetto e designer Gio Ponti per un film mai realizzato.

"A Kind of Language", Fondazione Prada

"A Kind of Language", Fondazione Prada
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