Questa foto del 1944 mostra ufficiali delle SS che socializzano durante il loro ritiro a Solahutte, fuori da Auschwitz, in Polonia. Da sinistra Richard Baer, ​​che divenne comandante di Auschwitz nel maggio 1944, il dottor Josef Mengele.
Geronimo

Dottor morte

di Mariarosa Mancuso

  • 30.05.2018
  • 23 min
  • Keystone
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Tra tutti i criminali nazisti, Josef Mengele ebbe vita lunga e sostanzialmente tranquilla. In Argentina, senza nascondersi troppo. C’erano circoli di simpatizzanti disposti ad accoglierlo, e dopo la guerra nessuno voleva ricordare l’Olocausto. "Se questo è un uomo” di Primo Levi incontrò qualche difficoltà prima di essere pubblicato. Il film “Lo stato contro Fritz Bauer” - premio del pubblico al Festival di Locarno 2015 - racconta il procuratore pubblico tedesco che aiutò il Mossad a catturare Adolf Eichmann, e fu accusato di alto tradimento.

Quegli anni restano un mistero, che solo un romanzo come "La scomparsa di Josef Mengele" può svelare (esce da Neri Pozza). Parola del giornalista e saggista francese Olivier Guez, che per scriverlo ha fatto ricerche e letto testimonianze da incubo.

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