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Giovanni Anastasia, un contadino vissuto a Breno tra il 1797 e il 1883, per parecchi anni della sua esistenza ha tracciato un resoconto delle sue giornate in un voluminoso diario dove annota non solo le sue attività ma anche i suoi affanni e le sue preoccupazioni. Il manoscritto (oltre 2000 pagine e 4.500 annotazioni), un documento eccezionale a livello nazionale, a lungo creduto scomparso e ritrovato casualmente in una soffitta, offre utili informazioni sulla vita quotidiana, le relazioni famigliari, l’agricoltura, le condizioni metereologiche, l’emigrazione, la religiosità, la mentalità collettiva, la lingua, la politica, restituendo una visione del mondo dal basso di chi di solito non si esprimeva attraverso la scrittura e viveva nella precarietà. Sullo sfondo la grande storia di un secolo che vive grandi trasformazioni e una stupefacente accelerazione: dalla guerra del Sonderbund, a cui Anastasia partecipò di persona, ai moti milanesi del ’48, al blocco austriaco e alle sue conseguenze economiche per le nostre regioni. Ne parliamo con Giovanna Ceccarelli e Damiano Robbiani, curatori con Daniele Pedrazzini del diario, pubblicato recentemente con il titolo “Oggni cosa è mal incaminata”.
Libri presenti nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt)
"Oggni cosa è mal incaminata" : il diario di Giovanni Anastasia (1797-1883), contadino di Breno. Museo del Malcantone; Centro di dialettologia e di etnografia, 2019
Prima emissione 13 gennaio 2020
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https://www.rsi.ch/s/703596