Pur nelle sue infinite differenze c’è una specie di paesaggio comune che parla della nostra origine.
Un viaggio nei paesaggi della mente, quello che vi proponiamo in questa puntata. I paesaggi di ognuno di noi, i nostri luoghi con cui il rapporto non si esaurisce con lo sguardo, ma implica il corpo. Una relazione fisica con lo spazio, che diventa strumento di identità non soltanto in termini di confine, ma di paesaggio stesso. Ci sono i paesaggi reali e quelli dei sogni, non meno ricchi di gole, mari, distese, immersioni, deserti. O luoghi che cerchiamo nel mondo per dare forma e immagine a qualcosa che è già in noi.
A guidarci in questo viaggio, profondo ed emozionante, è lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi, che nel suo più recente saggio, Mindscapes, (Raffaello Cortina) esplora il paesaggio e la sua rappresentazione interiore tra psicoanalisi, letteratura, poesia e i più recenti apporti dalla neuroestetica, (da Searles a Winnicott, da Hillmann a Schnitzler, da Zanzotto a Zeki e a Gallese). Una lettura estremamente ricca e godibile, anche per non addetti ai lavori.
“Le geografie della terra sono inseparabili da quelle della mente”, scrive l’autore - e i luoghi che amiamo sono al tempo stesso una scoperta e un'invenzione, li possiamo trovare perché sono già in noi”.
Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, è professore ordinario di Psicologia dinamica alla Sapienza Università di Roma, dove dal 2006 al 2013 ha diretto la Scuola di specializzazione in Psicologia clinica. Con Nancy McWilliams è coordinatore scientifico e curatore del Manuale diagnostico psicodinamico PDM-2 (2018). Oltre a Mindscapes, Paesaggi della psiche, ricordiamo, per Raffaello Cortina La personalità e i suoi disturbi (2014) e I meccanismi della difesa. Teoria, valutazione, clinica (2002); e per Nottetempo, La confusione è precisa in amore (2012) e Alterazioni del ritmo (2015).
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