Sin dai tempi più antichi, l'umanità ha fantasticato su luoghi ritenuti reali, come Atlantide, Mu, o il misterioso regno sotterraneo di Agarttha. Ma pochi altri luoghi hanno alimentato curiosità come le terre bibliche. Prima fra tutte, quelle del Giardino dell’Eden, ovvero il Paradiso Terrestre, luogo alle origini del mondo, in cui Dio collocò l’uomo che aveva plasmato:esso, si legge nella Genesi, si trovava ad oriente (della Palestina), e vi scorrevano 4 fiumi: Eufrate, Tigri, Ghihon e Pison.
Luogo mitologico che è stato e continua ad essere oggetto di ricerca non solo metaforicamente, ma anche come luogo reale, potenzialmente identificabile sulla superficie della terra. Anche perché, che sia Mito, leggenda o ricordi di una realtà del passato, presenti in tantissime civiltà, da quella sumera a quella indiana, da quella egiziana a quella iraniana, araba e celtica, c’è una costante che ritorna in tutte le descrizioni dell’Eden: quella di luogo ameno, alberato, ricco di vegetazione e di acque. E sono proprio queste caratteristiche ad aver contribuito a ipotizzare, nel corso dei secoli, una serie di luoghi. Ma in questi ultimi anni, studi e ricerche in ambito archeologico e soprattutto genetico sembrano aver stabilito un legame molto stretto tra il Giardino dell’Eden e l’apparizione dell’agricoltura durante il Neolitico.
In che modo, e soprattutto dove? Lo scopriremo nel Giardino, di Albert, di sabato 25 ottobre, che ospiterà Francesco Salamini, biologo, botanico e genetista, già direttore del dipartimento di Miglioramento genetico e fisiologia delle piante della Max-Planck Institut, di Colonia, ora coordinatore nazionale del "Piano Nazionale per la Biotecnologia Vegetale" del Ministero italiano dell'agricoltura, e membro del Comitato scientifico di Expo 2015.
Alle origini dell’Eden
Il giardino di Albert 25.10.2014, 20:00
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