Steve Swallow - basso
Carla Bley - organo Hammond B3
Chris Cheek - sax tenore
Steve Cardenas - chitarra
Jorge Rossy - batteria
Recentemente scomparsa, Carla Bley nata nel 1938 a Oakland (California) è stata una delle maggiori figure del jazz degli ultimi quarant’anni e più. Figlia di musicisti, si trasferisce a diciannove anni a New York dove incontra il pianista Paul Bley che sposa poco dopo. Inizia a farsi conoscere per le sue composizioni, eseguite da musicisti quali Jimmy Giuffré, Art Farmer, George Russell e altri e nel 1964 decide di dedicarsi totalmente alla musica. Lavora con Pharoah Sanders, Charles Moffet, Bill Dixon (Jazz Composer’s Guild), mentre che con Michael Mantler fonda la Jazz Composer’s Orchestra Association con la quale si esibisce in America e in Europa. Nel Vecchio Continente collabora con Steve Lacy, Aldo Romano, Peter Brötzmann, Peter Kowald e molti altri. Negli anni successivi di rilievo sono la composizione dell’opera Escalator Over The Hill (Oscar du Disque de Jazz 1973, ma eseguita dal vivo solo molti anni dopo) e gli arrangiamenti per la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden.
Ormai affermata e richiestissima, Carla Bley si proporrà a partire dalla metà degli anni ‘70 alla guida dei più disparati ensembles ( dalle piccole formazioni ad una propria big band), confermandosi come una delle personalità più importanti del periodo post-free. Nelle sue composizioni e nei suoi arrangiamenti, dove si avverte la necessità di un ritorno alle strutture dopo la tabula rasa del free, si mescolano in un originale collage gli ingredienti più diversi: jazz, blues, gospel, rock, musica latina, musica colta europea.
La omaggiamo proponendo un concerto del 2014 in cu figurava nel quintetto del suo compagno Steve Swallow.
Grande innovatore del basso elettrico, è uno degli specialisti assoluti dello strumento in ambito jazz. Nato nel 1940 nel New Jersey – compositore, produttore e bandleader oltre che strumentista –Swallow ha marcato il jazz degli ultimi 50 anni. Giovanissimo lo troviamo nello straordinario trio di Paul Bley, subito dopo anche in quello di Jimmy Giuffré: due gruppi fondamentali nello sviluppo del jazz moderno. Sarà poi per diversi anni accanto al trombettista Art Farmer, nel quartetto di Stan Getz e finalmente sul finire dei ’60 nel gruppo del vibrafonista Gary Burton, una delle formazioni che con quelle di Miles Davis darà avvio al jazz rock. È qui che passa definitivamente dal contrabbasso al basso elettrico, imponendosi subito per un suono personalissimo ed inconfondibile.
Legatosi sentimentalmente a Carla Bley (di cui è ancora oggi il compagno) alla fine degli anni ’70, sarà partecipe di tutti i principali progetti della pianista e compositrice (trio con Andy Sheppard, quintetto con Paolo Fresu, ottetto, big band).
Swallow ha inoltre iniziato negli anni ’80 una feconda collaborazione, che prosegue tuttora, con il noto chitarrista John Scofield e ha fondato il trio We3 assieme al sassofonista Dave Liebman e al batterista Adam Nussbaum. Ha suonato con i più grandi del jazz contemporaneo: Jim Hall, Paul Motian, Pat Metheny, Joe Lovano, Steve Kuhn per citarne alcuni. Attivissimo anche come compositore, alcuni dei suoi raffinati brani - come ad esempio Eiderdown, Falling Grace, Hotel Hello - sono diventati dei veri standards.
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