Una celebre poesia di John Keats, composta nel 1819, si conclude con questi versi: «Beauty is truth, truth beauty, that is all / Ye know on earth, and all ye need to know». (Bellezza è verità, verità bellezza, questo è tutto ciò che sapete sulla Terra, e tutto ciò che vi serve sapere). Un’eco amplificata, ma “capovolta”, di queste parole si ascolta in “Packard Goose” una canzone di Frank Zappa che idealmente chiude una delle sue composizioni più provocatorie ed enigmatiche, l’”opera” in tre atti “Joe’s Garage” uscita in disco nel 1979. Zappa scrive: «Information is not knowledge, knowledge is not wisdom, wisdom is not truth, truth is not beauty, beauty is not love, love is not music, music is THE BEST». Volendo è possibile trovare anche un altro riferimento in una frase famosa di Albert Einstein «Information is not knowledge. The only source of knowledge is experience. You need experience to gain wisdom». Ma al di là dei possibili rimandi, questa catena di negazioni che conduce dall’informazione alla musica, quasi una sorta di “dialettica negativa” alla maniera di Zappa, suona come una sintesi piuttosto ermetica delle concezioni di un artista tanto prolifico quanto difficile. Alquanto appropriata, dunque, è la denominazione di un sito web nato nel 1998 e che, a tutt’oggi, costituisce in assoluto la fonte di informazioni più vasta sulla musica del compositore: “Information Is Not Knowledge”.

Dettaglio singolare di questo sito, ma assolutamente coerente a ben vedere, è il fatto che non c’è traccia di files audio. Solo caratteri alfabetici e una spartana presenza di immagini a carattere documentario. Tutto il sito è all’insegna dell’essenzialità e della completezza: la discografia più esauriente che si possa immaginare, idem per la videografia, tutti i testi completi (inclusi i grugniti e le onomatopee) di tutte le canzoni, dialoghi, script dei video; la lista alfabetica di tutte le composizioni conosciute (quasi 2000 titoli), di tutti i musicisti che hanno collaborato con Zappa, di tutti i compositori e brani oggetto di citazione. Inoltre cronologie dettagliatissime, tavole certosine di comparazione della quantità di pezzi registrati in versioni diverse e altro ancora. Naturalmente tutte queste informazioni sono interconnesse fra loro e aggiornate costantemente.

Román García Albertos... chi è costui? È lui: il fondatore e curatore di questo archivio impressionante nato oltre 25 anni fa. Di fronte a un portale del genere, viene una consapevolezza: che la storiografia musicale (e non solo musicale) del futuro sarà qualcosa forse inconcepibile per noi oggi.