Il movimento religioso degli Alumbrados, che si diffuse nel Cinquecento in Spagna e successivamente in Italia assumendo forme diverse, aveva radici arabe e giudaiche, si ispirava al quietismo mistico, professava un rinnovamento spirituale della Chiesa ma non fu mai apertamente avverso all’organizzazione ecclesiastica, caratteristica che lo accomuna ad altri movimenti nati in Europa durante la crisi religiosa della prima età moderna che prelude alla Riforma protestante. Sullo sfondo di questa vicenda affascinante i grandi problemi politici e religiosi che percorrevano la Spagna di Carlo V, segnata dall’influenza dei grandi mistici tedeschi e fiamminghi, della Devotio moderna e dell’Imitazione di Cristo, in un clima di rinnovato impegno religioso che coinvolse il mondo laico in una spiritualità sottratta al monopolio dei teologi.
Ne parliamo con lo storico Massimo Firpo, professore emerito di storia moderna all’Università di Torino, autore di numerosi studi sulla storia religiosa del Cinquecento tra i quali ricordiamo almeno "Il processo inquisitoriale del cardinal Giovanni Morone" (Libreria Editrice Vaticana); "Valdesiani e spirituali. Studi sul Cinquecento religioso italiano" (Edizioni di storia e letteratura); "La presa di potere dell'Inquisizione romana" (Laterza); "Juan de Valdès e la Riforma nell'Italia del Cinquecento" (Laterza).
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