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David Livingstone: con il cuore nell'Africa

di Elisabetta Jankovic e Raffaele Masto

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25:09

David Livingstone

Laser 10.02.2014, 01:00





Il nome di David Livingstone viene immediatamente associato all'Africa e all'esplorazione di questo continente nella seconda metà dell' Ottocento. Una storia che è stata portata sul grande schermo e ha conosciuto diverse riduzioni e adattamenti televisivi. È quindi anche grazie ai mass media che, nell'immaginario collettivo, Livingstone è l'esploratore dal volto umano, quello che ha saputo amare gli africani e che si è battuto contro quel fenomeno odioso che era la schiavitù, al tempo ancora ampiamente diffusa sebbene bandita dalle potenze europee.
Oltre alle sue scoperte, intuizioni, esplorazioni, sfide, avventure, il particolare più strabiliante della vicenda umana di Livingstone rimane però legato alla sua morte, avvenuta all'interno dell'Africa a più di mille chilometri da Zanzibar. I suoi due leali assistenti infatti non esitarono a caricarsi il suo corpo sulle spalle e a riportarlo nella capitale perché potesse essere restituito alla “tribù dei bianchi” alla quale apparteneva. Il cuore però no, quello lo seppellirono in Africa...
Nessuno stupore quindi se anche oggi non sia solo la Scozia, ma anche soprattutto la Tanzania, a festeggiarne la nascita, come racconta ai nostri microfoni Belinda Hodge, responsabile delle celebrazioni del bicentenario di Livingstone.
Livingstone insomma assume un'immagine positiva anche per noi che viviamo nel terzo millennio, e rivisitarne la sua esperienza non è solo un esercizio storico, ma un modo per conoscere più a fondo gli uomini.

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