Gaetano Liguori
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Gaetano Liguori: un pianoforte nella storia (2./2)

di Romano Giuffrida

  • 01.10.2018
  • 23 min
  • Facebook: Gaetano Liguori
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Gaetano Liguori è considerato da decenni uno dei massimi esponenti del pianismo jazz italiano e internazionale. Classe 1950, Liguori, napoletano ma milanese d’adozione, ha una storia musicale ed esistenziale che attraversa gli ultimi cinquant’anni della Storia con la “s” maiuscola. Ancora durante gli anni del Conservatorio, Gaetano Liguori si afferma infatti come uno dei fondatori del free jazz italiano: elaborando i concetti musicali che arrivavano dai musicisti afroamericani legati al Black Power degli anni Sessanta (e per Liguori, da Cecil Taylor in modo particolare), il musicista si fa interprete in Italia delle tensioni e delle rivolte studentesche e operaie degli anni Settanta, diventandone espressione e colonna sonora. Riconosciuto immediatamente come la voce del nuovo jazz italiano, Liguori non solo riceve premi e riconoscimenti dai più importanti portavoce della critica musicale, ma, appena ventisettenne, ottiene la cattedra di pianoforte jazz al Conservatorio “Giuseppe Verdi di Milano”, istituita per la prima volta. A oggi, Liguori ha tenuto più di tremila concerti in Italia e in diverse parti del mondo non solo per le tradizionali tournée musicali, ma partecipando a numerosi viaggi ed esibizioni di solidarietà tra i quali quelli in Eritrea, Senegal, Sahara, Amazzonia, Nicaragua, Sarajevo, Beirut, Bagdad, Damasco, Aleppo, senza mai risparmiarsi e, a volte, nei territori in guerra, rischiando pure la vita. Al microfono di Romano Giuffrida, Gaetano Liguori ha ricordato le tappe principali di questa sua inimitabile esperienza.

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