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Giulio Andreotti

“Sono di statura media, ma se mi guardo intorno non vedo giganti”

Giulio Andreotti

Una carriera politica sterminata alla quale manca soltanto la carica di Presidente della Repubblica. Praticamente sempre al Governo dell’Italia: sette volte Presidente del Consiglio, otto volte Ministro della Difesa, cinque volte Ministro degli Esteri, e poi ancora alle Finanze, al Bilancio, al Tesoro e agli Interni. Giulio Andreotti, senatore a vita dal 1991, ha appena tagliato il traguardo dei 90 anni, dopo aver attraversato quasi tutto il secolo scorso e l’inizio del nuovo sempre con il ruolo di assoluto protagonista della scena politica italiana e internazionale. Politicamente Andreotti fu l’uomo del pragmatismo e della mediazione, come sintetizzò in una delle sue icastiche battute: “essendo noi uomini medi, le vie di mezzo per noi sono le più congeniali”. Personalità enigmatica, “diventato, a torto o a ragione, la personificazione dell’uomo di potere” - come scrive Massimo Franco nella sua fortunata biografia, Andreotti. La vita di un uomo politico, la storia di un’epoca - Andreotti è stato considerato il politico più potente del dopoguerra, il simbolo più controverso della politica italiana (“guerre puniche a parte mi hanno accusato di tutto”) e il custode dei segreti della Repubblica. Ci ha rilasciato, a Roma, una lunga intervista esclusiva. Abbiamo incontrato il politico, ma soprattutto l’uomo, ripercorrendo tappe salienti di sessant’anni di storia d’Italia attraverso la sua persona, lo sguardo dei suoi occhi acuti e il suo pensiero illuminato. Ha rievocato gli anni giovanili, in un’Italia che usciva dal fascismo, quando fu tra i protagonisti dell’Assemblea Costituente; la nascita della Democrazia Cristiana; il rapporto privilegiato, politico e personale, con Alcide De Gasperi; il legame con il Vaticano e i tanti Papi che hanno scandito la sua lunga vita; il suo ruolo nel momento del ‘compromesso storico’, l’alleanza fra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano; la vicenda del rapimento di Aldo Moro; la stagione del suo ministero agli Esteri, che diede un’impronta del tutto personale alla politica internazionale italiana; per arrivare infine all’oggi, nel confronto con la nuova impostazione della politica introdotta da Silvio Berlusconi. Non vuole bilanci, “quelli si fanno postumi”, e si aspetta, come regalo più gradito dopo il compleanno, “una proroga ulteriore” dal Cielo....

Giulio Andreotti

  • Prima puntata

    Laser 09.03.2009, 02:00

  • Seconda puntata

    Laser 10.03.2009, 02:00

  • Terza puntata

    Laser 11.03.2009, 02:00

  • Quarta puntata

    Laser 12.03.2009, 02:00

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