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Il razzismo inconsapevole

Incontro con Michel Wieviorka

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Il razzismo inconsapevole

Laser 05.09.2013, 02:00





Il razzismo storico ha radici remote nella storia dell'umanità: filamenti tanto sottili quanto velenosi, che lungo i secoli si sono intrecciati con correnti religiose e culturali, con gli ambienti vicini al naturalismo scientifico e al positivismo. Molte di queste teorie sono poi filtrate nei movimenti, prima ideologici e poi politici, interessati a decretare la superiorità di una razza sopra tutte le altre.
Sappiamo com'è finita questa vicenda, e quali orrori abbia prodotto fino all'epoca della colonizzazione. Ma Michel Wieviorka , uno dei maggiori sociologi francesi, autore di saggi fondamentali, non si accontenta di sezionare le ragioni del razzismo biologico. Egli va oltre i proclami e gli atti dei gruppi estremisti per seguire le tracce del razzismo culturale e simbolico: quelle forme di discriminazione, anche inconsapevoli, che le istituzioni coltivano al fine di generare esclusione e riprovazione sociale.
Lo scorso 26 aprile Wieviorka è stato ospite del Master di studi avanzati in comunicazione interculturale diretto dal professore emerito Edo Poglia. Ed è qui che Orazio Martinetti lo ha incontrato.

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