Un incontro a quattr'occhi con Lydia Yusupova, realizzato recentemente a Udine, nell'ambito del Festival Vicino/Lontano.
Un'occasione per rendere omaggio a Natalia Estemirova, l'insegnante e giornalista cecena, rapita mercoledì a Grozny, la capitale cecena, e brutalmente assassinata. Come la Estemirova, la Yusupova, cecena, avvocata, è diventata giornalista per difendere i diritti umani, costantemente violati in Cecenia. Già attivista della storica Ong Memorial, la stessa della quale faceva parte anche la giornalista uccisa, appartiene a quelle donne coraggiose, eredi di un'altra giornalista, Anna Politovskaja, uccisa a Mosca nel 2006. Donne impegnate con il proprio lavoro di testimonianza e di ricerca della verità,a denunciare corruzione e ingiustizie, rapimenti, violenze e abusi di potere, spesso compiuti con la connivenza della leadership politica cecena. La stessa Lydia Yusupova ha ricevuto numerose minacce di morte e la sua storia, il suo racconto, ci svelano le ombre della Cecenia di ieri e di oggi, alla luce anche dei suoi rapporti controversi con la Russia.
La guerra della verità in Cecenia
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