La cultura è in crisi. Anzi, la nozione stessa di cultura conosce una forma di riflusso o rifiuto. E da cosa è stata sostituita? Secondo il politologo Olivier Roy da una serie sempre più asfissiante di norme. La nostra vita non è regolata dall’implicito, dal tentativo di vivere in una comunità, bensì da codici e regolamenti. Dappertutto. Si può comprendere il ricorso a norme disciplinari in determinati contesti, come quello militare o commerciale, dove le regole devono essere chiare ed esplicite, ma altrove, come spiegarlo?
Roy ragiona sull’individualismo, da lui definita “uberizzazione”, dal nome del servizio di autista che si ritiene indipendente ma in realtà inserito in un incastro di norme e marketing. E allo stesso tempo ci chiede di riflettere sulla nostra rassegnazione nel vivere in un mondo sempre meno legato all’implicito e all’ambiguità della cultura, sottomessi in una realtà segnata da norme che appiattiscono il mondo.
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