È passato appena un mese dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
La religione ha giocato e gioca un ruolo importante nella politica del presidente statunitense. Trump si è presentato come l’uomo capace di ridare alla religione quel ruolo che laicizzazione e movimenti – dalla militanza femminista e omosessuale degli anni Settanta fino alle più recenti teorie di gender – le hanno levato.
Ma Trump è anche il politico che si è presentato come il predestinato, l’inviato da Dio. Se da un lato dunque le maggiori confessioni religiose hanno goduto dell’azione di Trump, dall’altro ne sono anche divenute dipendenti, in un legame col potere politico che rischia di snaturarne la missione spirituale.
In questo Laser, Roberto Festa intervista Massimo Faggioli, autore del recente “Da Dio a Trump” (Scholé), che riflette sui rischi che questa alleanza tra religione e politica comporta per la Chiesa cattolica, la più grande del Paese, ora spaccata tra progressisti e conservatori e sull’orlo di un possibile scisma.
Trump chiamato da Dio
RSI Mondo 06.11.2024, 09:01
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