Per l’estate 2023 si prevedono 2 miliardi di turisti in giro per il mondo. Un quarto della popolazione mondiale. Dopo i due anni di crisi durante la pandemia, il turismo di massa è tornato ad essere una delle maggiori industrie al mondo, in continua espansione, con sempre maggiori problemi di gestione: dalle emissioni di CO2 dei trasporti allo smaltimento rifiuti, dalla progressiva “turistificazione” delle città e delle mete più ambite alla distruzione degli ecosistemi naturali e dei tessuti sociali preesistenti.
Ad analizzare il modello economico dell’industria turistica contemporanea e le sue storture strutturali l’economista del turismo Pietro Beritelli, professore di Management del turismo presso l’Università di San Gallo, e la giornalista e saggista Lucia Tozzi, autrice de “City Killers. Per una critica del turismo” (2020) e “Dopo il turismo” (2020).
Ma quali sono le ragioni profonde, sociali e addirittura antropologico, che da sempre spingono l’uomo a essere homo turisticus? La riflessione dell’antropologo Duccio Canestrini.
In conclusione, le pratiche narrative di “resistenza ambientale” contro il turismo di massa dello scrittore Wu Ming 2 ("Il sentiero degli dei", 2010, "Il sentiero luminoso", 2016), pseudonimo di Giovanni Cattabriga, membro del collettivo Wu Ming e fra gli autori della nuova collana “Nonturismo” della casa editrice Ediciclo
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