Il termine “selvatico” ci fa pensare istintivamente a spazi incontaminati, animali liberi e al fascino della natura che resiste all’azione umana. In realtà è un concetto dalle molteplici sfaccettature che intreccia cultura, realtà e immaginazione e che può rivelarsi una chiave per riflettere sul rapporto tra l’essere umano e il suo rapporto con il modo. Ma quale spazio ha il selvatico nella nostra vita ? E quanto rappresenta una risorsa, un’idea da riscoprire ?
Nella puntata odierna di Moby Dick vogliamo riflettere sul ruolo del selvatico nella nostra contemporaneità, nei mutamenti ecologici e nel nostro immaginario collettivo.
Ospiti in diretta – al microfono di Lina Simoneschi Finocchiaro - nell’ora centrale del programma, Stefano Bocchi professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni all’Università degli Studi di Milano. É presidente del Comitato Scientifico di IIPH (Italian Institute for Planetary Health). Oltre ai numerosi lavori scientifici, citiamo almeno L’ospite imperfetto, L’umanità e la salute del pianeta nell’Agenda 2030 (Carocci) e Zolle. Storie di tuberi graminacee e terre coltivate (Raffaello Cortina)
Marco Aime saggista e professore ordinario di Antropologia culturale all’Università di Genova. Fra i numerosi scritti suoi anche Il lato selvatico del tempo (Ponte alle Grazie) e Confini. Realtà e invenzioni (GruppoAbele), Una bella differenza. Alla scoperta della diversità del mondo (Einaudi).
Ospite dell’ultima mezz’ora del programma Francesca Matteoni con cui vogliamo dare spazio al pensiero anticonformista nel rapporto tra umano, natura e animalità. Francesca Matteoni, è poeta scrittrice. Insegna storia e antropologia presso l’istituto AIFS a Firenze. Tra i suoi libri segnaliamo almeno la raccolta poetica Ciò che il mondo separa (Marcos y Marcos) e Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’epoca moderna (Effequ, 2024). Insieme ad altri volontari ha ideato il festival “Custodi della terra” che si svolge a Pistoia, nella Valle delle Buri.
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