A quarant’anni dalla sua morte, la figura di Aimé Duval, il gesuita che ha saputo unire la fede e la musica, merita di essere riscoperta. Negli anni ‘50, Duval si distingue come un prete con la chitarra, un personaggio fuori dall’ordinario per l’epoca, che canta in bistrot e teatri, portando il messaggio cristiano in un linguaggio accessibile e profondo. La sua canzone più celebre, “Seigneur, Mon Ami”, rappresenta la sua adesione alla chanson française, in un periodo in cui la Chiesa non vedeva di buon occhio la musica leggera. Nonostante le difficoltà, Duval conquista il pubblico con canzoni intime e coinvolgenti, creando una piccola e grande rivoluzione musicale. A oggi, il suo impegno artistico e spirituale continua a risuonare nel panorama culturale europeo.
Christian Gilardi ha intervistato Claudio Zonta, gesuita e musicista.
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