A quasi 13 anni dalla scomparsa del rivoluzionario trombettista francese, ancora nessuno aveva inciso nero su bianco le memorie e la vita di questo artista, al pari dei vari Pavarotti, Rostropovich o Rampal.

Gli rende giustizia la casa Zecchini Editore, da novembre sugli scaffali con un nuovo volume: “Maurice André. Il trombettista del secolo”.

Il libro presenta infiniti aneddoti, immagini e curiosità che ricostruiscono e tracciano il profilo di Maurice André. Un album dei ricordi che ci porta letteralmente nelle campagne francesi, ma anche tra i corridoi del Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi, mecca della musica dove ha studiato e insegnato per anni.

Un viaggio anche attraverso le sale di registrazione e le sale da concerto che Maurice André ha dominato per almeno 4 decenni, accompagnato sempre dalla sua grande generosità, dal fascino da uomo del sud della Francia e da un livello strumentale e musicale raramente raggiunto per più di un secolo.

La penna e la memoria di Maurice André è qui il suo allievo “pupillo” Thierry Caens, storico trombettista francese, collega e amico intimo del suo maestro.

Per presentarci questo libro e per approfondire la figura di Maurice André, Rete Due accoglie Paolo Zecchini, editore, co-autore e trombettista attivo nella Svizzera Italiana e Max Sommerhalder, leggenda mondiale della tromba, da anni residente nel Malcantone. Ex prima tromba del Musikkollegium Winterthur, della Tonhalle Orchester di Zurigo e dell’Orchestra della Radio di Berlino, è uno dei più grandi pedagoghi della tromba di sempre e papà di Giuliano e Simone Sommerhalder, 2 dei musicisti di più grande successo passati per il Ticino.