Miriam Prandi
Musicalbox

Il violoncello, la mia voce

Incontro con Miriam Prandi

  • Ieri
  • 25 min
  • Luisa Sclocchis
  • miriamprandi.com
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Spontaneità, solidità tecnica, suono morbido e finezza interpretativa. Miriam Prandi, violoncellista di origine mantovana è considerata una luminosa stella nell’odierno firmamento violoncellistico. L’incontro con la musica classica grazie al padre pianista: è una virtuosa degli ottantotto tasti oltre che del violoncello. Ma rimanendo su quest’ultimo, si perfeziona con mostri sacri come Antonio Meneses, Marianne Chen, Natalia Gutman e David Geringas. Ha all’attivo importanti riconoscimenti musicali, tra cui il primo premio assoluto al Rahn Musikpreis riservato agli studenti eccezionali delle accademie musicali svizzere, conferitole da parte di una giuria presieduta da Sol Gabetta. Tra le recenti esperienze conta un “periodo russo” di militanza tra le file di MusicAeterna, la creatura “made in Perm” firmata Teodor Currentzis. Artista, geniale quanto controverso, che oggi la dirige in veste solistica, da ultimo, interprete delle Variazioni su un tema rococò, op. 33 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. L’abbiamo incontrata a Venezia protagonista dell’ultima data del Festival “Passione Violoncello”. Un intero festival dedicato dal Palazzetto Bru Zane a uno strumento musicale, il violoncello, che assume un ruolo di primo piano nella Francia del XIX secolo. 
 

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