È pressappoco un secolo fa, negli anni che precedono il primo conflitto mondiale, che in Africa nera cominciano ad emergere forme di musica non più strettamente tradizionali. Ma sono gli anni Cinquanta, in cui il continente morde il freno impaziente di indipendenza, il decennio cruciale per la maturazione della musica africana moderna. Sudafrica, Congo, Nigeria, Senegal, Mali, Etiopia: da allora si sono sviluppati grandi filoni di musica urbana, in un fecondo rapporto con le musiche d’oltreoceano che con l’Africa hanno un debito decisivo. Blues, jazz, musica afrocubana, soul, funk, e via via gli ultimi nati, reggae e rap: la musica africana moderna ha ripreso, adattato, metabolizzato quello che aveva contribuito a generare. E con straordinaria aderenza, dal realismo satirico di Franco all’impegno politico di Fela Kuti e fino all’anticonformismo dell’hip hop dilagato nel continente, la musica ha accompagnato e raccontato la storia di un continente.
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