Oggi, la storia
Martedì 15 marzo 2016 - 07:05
Siamo a Copenaghen. Einar Wegener e Gerda Gottlieb si conoscono all’Accademia delle Belle Arti e si sposano nel 1904. I due lavorano come pittori e illustratori. Einar dipinge quadri paesaggistici, mentre Gerda collabora con riviste di moda e crea libri illustrati. Nel corso degli anni Einar, che ha da sempre una spiccata sensibilità femminile, scopre la sua transessualità. Nel 1912, la coppia si stabilisce a Parigi, dove Einar ha modo di vivere apertamente come una donna e si veste come tale. Assume il nome di Lili Elbe e diventa musa per i dipinti di Gerda.
Dopo aver consultato numerosi medici e rischiato di essere rinchiuso in un istituto psichiatrico con la diagnosi di schizofrenia, Einar si affida a medici tedeschi – al sessuologo e militante del movimento di liberazione omosessuale Magnus Hirschfeld e al ginecologo Kurt Warnekros. Si sottopone nel 1930 a un primo intervento chirurgico di riassegnazione sessuale, all’epoca ancora del tutto sperimentale. Seguono a breve altri interventi. La storia di Einar suscita scalpore in Danimarca e in Germania. Il re di Danimarca, Cristiano X, annulla il suo matrimonio con Gerda. Nello stesso anno Einar ottiene il riconoscimento legale del suo nuovo sesso e riceve un passaporto intestato a Lili Elbe. La quinta operazione a cui si sottopone consiste nel trapianto dell’utero. Le complicazioni, probabilmente a causa del rigetto del nuovo organo, sono molto gravi e Lili Elbe muore nel settembre del 1931. Lascia un diario che viene pubblicato postumo nel 1933 e diventa opera di riferimento per la comunità transgender. Gerda dal canto suo si risposa con un ufficiale militare italiano e si trasferisce in Marocco per qualche anno. Dopo il divorzio torna in Danimarca e muore nel luglio del 1940.
Nel 2001 lo scrittore statunitense David Ebershoff pubblica il romanzo La Danese (The Danish Girl). L’anno scorso è stata realizzata la trascrizione cinematografica del romanzo. Il lungometraggio diretto da Tom Hooper è ora in cartellone nei cinema svizzeri. È una storia, quella di Einar e di Lili, che parla di identità sessuale incerta e di inclusione di chi scopre che il suo genere non è quello nel quale è nato.