Oggi, la storia

Gli Svizzeri e il mare

di Simona Boscani Leoni

  • 25.04.2016, 09:05
Svizzera e mare
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Oggi, la storia
Lunedì 25 aprile 2016 - 07:05

Forse poche ascoltatrici e pochi ascoltatori sanno che la Svizzera possiede una flotta marina. La sua storia comincia nel 1850 quando un capitano della marina americana, di origine svizzera, ottenne dal consiglio federale il diritto di far navigare la sua nave battezzata "Guglielmo Tell" issando la bandiera svizzera.

A parte questa eccezione, bisogna però aspettare fino alla seconda guerra mondiale perché la Confederazione decida di investire soldi per costituire una propria flotta d'alto bordo. Durante la prima guerra mondiale, infatti, la mancanza di una flotta commerciale che potesse navigare anche in mare aperto si era fatta sentire, e questo in modo particolare nel momento in cui i sottomarini tedeschi cominciarono una guerra senza confini contro tutte le navi che trasportavano merci verso i porti alleati.

Proprio nel mezzo della seconda guerra mondiale, durante la fase in cui l'avanzata tedesca sembrava inarrestabile, fu varata la prima nave d'alto bordo recante bandiera svizzere; questo accadde 75 anni fa, il 19 aprile 1941. La nave si chiamava Calanda, come la famosa montagna situata al nord del Canton Grigioni.

La flotta, che nei prossimi mesi raggiungerà le cinquanta unità, dà lavoro a novecento persone e può trasportare fino a 1,5 miliardi di tonnellate. Il suo attracco principale resta il porto di Basilea. Come ho già ricordato, la decisione di investire soldi in una flotta marina venne presa dal Consiglio federale in un momento di grande tensione politica e militare. Una volta bloccate le principali arterie di importanzione di beni via terra, divenne fondamentale poterli trasportare via nave.

La necessità dell'esistenza e del mantenimento di navi che permettessero l'approvvigionamento alimentare è però venuta a cadere dopo la fine della guerra. Malgrado ciò, la Confederazione ha continuato e continua tutt'oggi a investire un miliardo di franchi per queste navi, e dal 2005 a oggi ne ha raddoppiato gli effettivi, mentre molti altri paesi più legati al mare, come la Gran Bretagna, li hanno costantemente ridotti.
Le navi in questione vengono, infatti, utilizzate da sei compagnie armatrici che approfittano dei crediti statali, utilizzandole come navi commerciali.

La storia di questa flotta mostra ancora una volta il volto di una Svizzera commerciale aperta sul mondo, purtroppo la stessa apertura che ha portato pochi giorni fa la Confederazione ad autorizzare la vendita d'armi in medio Oriente.

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