Oggi, la storia
Giovedì 24 marzo 2016 - 07:05
La Costituzione degli Stati Uniti d’America, entrata in vigore il 4 marzo 1789 e tutt’ora vigente, sancisce all’articolo VI che “nessuna prova di fede religiosa potrà essere richiesta come requisito per qualsiasi ufficio o incarico pubblico alle dipendenze degli Stati Uniti”. A completamento di questo principio, il primo dei primi dieci emendamenti aggiunti alla Costituzione, afferma che “il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione”.
Con questo emendamento, per la prima volta nella storia, è stata istituita la laicità dello Stato, che non deve sostenere alcuna religione né alcuna chiesa come istituzione religiosa statale, ma riconoscere a tutti i cittadini il diritto di praticare la religione in cui credono. Uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, il terzo presidente della repubblica eletto nel 1801, in una lettera scritta il 1 gennaio 1802 a una comunità religiosa, spiegò che con il Primo emendamento, il popolo americano, nella sua suprema autorità nazionale, aveva eretto “un muro di separazione fra lo Stato e la Chiesa”, perché, precisava il presidente, la religione riguarda unicamente il rapporto fra Dio e l’uomo, il quale non deve render conto ad altri della sua fede e del suo culto, mentre i legittimi poteri del governo si occupano solo di atti e non di opinioni.
Il principio della separazione fra Stato e Chiesa è stato mantenuto fino ad oggi negli Stati Uniti, che pure sono tuttora una delle nazioni più religiose nel mondo occidentale, dove, secondo un sondaggio dello scorso anno, oltre il 75 per cento della popolazione professa una fede religiosa, mentre il 22 per cento si è dichiarato non credente o indifferente. Inoltre, fatto ancora più importante, la religione è stata sempre, ed è tuttora, un fattore importante nelle elezioni presidenziali americane. Infatti un candidato o una candidata alla presidenza degli Stati Uniti, che dichiari di non credere in Dio o di essere indifferente alla religione, non ha nessuna possibilità di andare alla Casa Bianca.
In pratica, nonostante l’articolo VI e il Primo emendamento della Costituzione americana, la maggioranza degli americani richiede per l’elezione alla massima carica degli Stati Uniti una prova di fede religiosa. E’, questo, uno dei tanti esempi di democrazia recitativa, come possiamo chiamare gli Stati dove la pratica politica contraddice i principi della costituzione democratica.