
Oggi, la storia 08.12.14
Oggi, la storia 08.12.2014, 07:05
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Il 29 novembre del 1864 è ricordato nella storia del mondo occidentale per l’attacco di quasi 700 soldati di diversi reggimenti di cavalleria, al comando dei quali si trovava il colonnello John Chivington (1821-1894), contro un accampamento d’indiani Cheyenne e Arapaho, situato nei pressi di un’ansa del fiume Sand Creek, nell’attuale stato del Colorado.
L’attacco a sorpresa generò il panico nell’accampamento, dove si trovavano per lo più donne, bambini e anziani, mentre la maggior parte degli uomini in grado di combattere era occupata nella caccia al bisonte. Gli indiani si erano, infatti, stabiliti lì in seguito ad accordi tra i rispettivi capi tribù e i soldati americani che controllavano la regione: l’attacco li colse così completamente impreparati. Le fonti parlano di almeno 150-200 vittime che furono uccise e che subirono ogni sorta di maltrattamento. I corpi furono sventrati, gli scalpi e i genitali vennero portati in trionfo dai soldati di ritorno nei loro stazionamenti ed esposti a Denver.
Nonostante i territori del Nord America fossero teatro della guerra civile, la guerra di secessione che durò dal 1861 al 1865, la strage perpetrata a danno degli indiani provocò una reazione negativa nell’opinione pubblica e un’inchiesta disciplinare da parte del congresso cercò di chiarire le responsabilità del colonnello Chivington e dei suoi uomini. L’inchiesta non portò però a un vero chiarimento dell’accaduto: vari punti rimasero controversi, sia per quanto riguarda le responsabilità di Chivington, che pare avesse agito di propria iniziativa, sia per quanto riguarda la quantità di vittime effettive, e questo malgrado il fatto che gli inquirenti avessero a disposizione diversi testimoni oculari.
Possiamo dire che la strage del Sand Creek ha marcato l’immaginario collettivo americano e non casualmente si trovano riferimenti espliciti all’avvenimento in numerosi film western degli anni ’50, in diverse opere letterarie e non da ultimo in una famosa canzone di Fabrizio De Andrè. Dal 2007 sul luogo del massacro è stato creato anche un parco nazionale che ricorda l’avvenimento.
Che il significato della strage del Sand Creek sia ancora oggetto di controversia lo dimostra il fatto che l’esposizione dedicata all’avvenimento presso l’History Colorado Center lo scorso anno ha sollevato numerose polemiche, soprattutto perché i discendenti delle tribù indiane vittime dell’attacco non sono stati coinvolti al momento di organizzare la mostra storica.
Quello del Sand Creek è ancora uno dei tanti casi che mostra come esistano sempre diversità di interpretazione dei fenomeni storici a seconda della lente di ingrandimento con la quale si osservano.