Oggi, la storia

La caduta della "nuova Roma"

di Alessandro Stroppa

  • 29.05.2015, 07:05
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Oggi, la storia 29.05.15

Oggi, la storia 29.05.2015, 07:05

Il 29 maggio del 1453, esattamente 562 anni or sono, aveva luogo l’assedio di Costantinopoli, allorquando il sultano Maometto II guidò i Turchi Ottomani alla conquista della città. Fondata anticamente dai coloni di Megara nel 667 a.C. con il nome di Bisanzio, si trovava in una zona strategica di controllo del Ponto Eusino e del Bosforo, tanto da essere duramente contesa nei secoli da vari dominatori, tra cui Alessandro Magno, Mitridate VI e, naturalmente, Roma, che vide nella città un importantissimo ganglio dei traffici commerciali e un punto nevralgico del controllo territoriale degli stati del nord-est asiatico. Rifondata da Costantino il Grande l’11 maggio del 330 con il nome di Νέα Ῥώμη (Néa Ròme), “Nuova Roma”– una tradizione vuole che fosse stato l’imperatore in persona a tracciare con la propria lancia il perimetro delle mura –, divenne a tutti gli effetti una sorta di ipostasi, una proiezione, di Roma stessa: non solo furono individuate sette alture a imitazione dei sette colli della “rivale”, ma, come quest’ultima, fu anche divisa in quattordici regiones. Come a Roma, nel suo Foro fu collocato un miliarium aureum, un cippo che indicava il centro dell’Impero, chiamato però Milion. Non mancò, infine, un grandioso complesso di palazzi imperiali eretto accanto al grande circo e al foro dell’Augusteion, dove venne edificata la curia del senato, secondo un progetto urbanistico che doveva ricalcare il modello romano del triangolo Foro-Palatino-Circo Massimo. Ma accanto a questo complesso gioco di aemulatio che doveva fare di Costantinopoli – questo nome s’impose su quello di Nuova Roma – la capitale dell’impero romano d’oriente, fu introdotto un elemento distintivo: la basilica di Santa Sofia, simbolo tangibile della nuova religione di stato, introdotta da Costantino già a partire dal 313 con l’Editto di Milano.

Proprio in Santa Sofia la notte del 28 maggio si tenne l’ultima messa cristiana, in un clima d’incipiente angoscia da parte della popolazione, rassegnata di fronte ai cannoneggiamenti dei Turchi che avevano ormai aperto diverse brecce nella monumentale cinta muraria e preludevano all’assalto dei famigerati giannizzeri: di lì a poco sarebbe stata trasformata in quella moschea da cui scomparvero i magnifici mosaici che rappresentavano il Cristo Pantocratore. Caduta così l’ultima piccola enclave che resisteva all’espansionismo ottomano, finiva, a detta di molti storici, il medioevo e iniziava l’età moderna.

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