Oggi, la storia

La marcia su Roma e il totalitarismo fascista

di Tommaso Detti

  • 28.10.2014, 08:05
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Mussolini con, da sinistra, Emilio De Bono, Italo Balbo e Cesare Maria De Vecchi

  • Wikipedia
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Oggi, la storia 28.10.14

Oggi, la storia 28.10.2014, 07:05

Oggi è l'anniversario della marcia su Roma, che nel 1922 portò al potere il fascismo in Italia. È dunque difficile resistere alla tentazione di parlarne, anche se chi meglio lo farebbe è Emilio Gentile, che del fascismo è il più autorevole studioso e alla marcia ha dedicato un libro nel 2012. Ci proverò comunque, sperando solo di non travisarlo.

Dato che Mussolini andò al governo legalmente su incarico del re Vittorio Emanuele III, gli storici hanno sempre datato la costruzione del regime a partire dal 1923, quando vennero istituzionalizzate le squadre fasciste e fu varata una legge maggioritaria. Particolare rilievo è stato attribuito in quest'ambito al 1925, quando Mussolini rivendicò ogni responsabilità per il delitto Matteotti e per le violenze del suo partito. Secondo alcuni studiosi quello fascista fu inoltre un totalitarismo imperfetto o incompiuto, per la presenza di altri centri di potere come la Corona, la Chiesa e le forze armate e perché a loro giudizio lo Stato prevalse sempre sul partito.
Gentile, che già aveva qualificato il regime fascista come compiutamente totalitario valorizzando invece il ruolo centrale del partito, ha infine sottolineato l'importanza dei primi anni del dopoguerra e della marcia su Roma. Per lui la presenza di un partito-milizia (così lo ha definito) e l'uso della violenza come strumento di lotta politica segnarono già la fine dello Stato liberale, come capirono alcuni antifascisti coniando nel 1923 il termine totalitarismo. Il succo di questa interpretazione è tutto nel titolo del suo libro, che è E fu subito regime.

Naturalmente la marcia su Roma fu soltanto un inizio e il compiuto sviluppo di un regime basato non solo sulla repressione ma anche su un largo consenso di massa richiese vari anni. Ciò non toglie che tornare a sottolineare la novità di un partito-milizia concepito come partito unico è quanto mai opportuno per comprendere la natura del regime fascista. Caratterizzato da un'ideologia assoluta concepita come "religione civile" ispirata alla gerarchia e all'obbedienza, figlio della prima guerra mondiale che tenne a battesimo la moderna società di massa, esso fu in effetti il primo regime totalitario della storia.

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