
Oggi, la storia 18.05.15
Oggi, la storia 18.05.2015, 07:05
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Accanto all’orrore delle decapitazioni, i mass media continuano a raccontare di attentati ai monumenti storici che l’ Isis ha deciso di distruggere, insieme alla memoria di chi li ha costruiti. Ed io penso a uno dei siti archeologici più belli del Mondo: quello di Palmira, città e oasi del deserto siriano.
Palmira era una città particolare, in primo luogo estremamente cosmopolita, che aveva molti contatti con il vicino impero persiano, come dimostra, dai bassorilievi, anche la foggia degli abiti sia maschili sia femminili. Le carovane di cammelli che vi passavano trasportando merci preziose da Oriente a Occidente, vi portavano movimento e ricchezza. E a governarla per conto dei romani, nel momento del suo massimo splendore, era una donna: Zenobia, che aveva preso di fatto il posto del suo defunto marito Odenate, e si fregiava del titolo di regina. Eccezionalmente coltivata, indipendente e coraggiosa, Zenobia, che parlava molte lingue straniere e usava combattere personalmente a capo delle sue truppe, estese il suo dominio sui territori arabi che circondavano Palmira.
E in un primo momento Roma non solo accettò ma avallò la sua politica. Ma a questo punto Zenobia commise un errore: prese a battere moneta in nome suo: un atto che significava indipendenza politica. Roma non poteva accettare una simile sfida. Le truppe romane riconquistarono rapidamente i territori conquistati dalla regina, che venne catturata. In riconoscimento del suo straordinario coraggio le venne concesso di aver salva la vita. Giunta nella capitale, seguì il trionfo incatenata al carro del vincitore, come di consueto facessero gli sconfitti, ma, si dice, in segno di rispetto le venne concesso di indossare i suoi gioielli. E quindi venne condotta a Tivoli, ove terminò i suoi giorni. Ecco un esempio di cosa uccide l’ISIS, distruggendo i siti archeologici. Pezzi irrecuperabili della storia dell’umanità.