Oggi, la storia

Tangeri e l’Europa

di Simona Boscani Leoni

  • 12.10.2015, 07:05
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Tangeri

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Oggi, la storia
Lunedì 12 ottobre 2015 - 07:05


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Oggi, la storia 12.10.15

Oggi, la storia 12.10.2015, 07:05

La crisi dei profughi occupa da mesi le prime pagine dei giornali e dei telegiornali e l’ultima notizia è che la cancelliera Angela Merkel è stata candidata al premio Nobel per la pace per la politica di accoglienza praticata dal suo governo.

Nel mio intervento di oggi non voglio parlare della triste situazione di migliaia di uomini, donne e bambini che per motivi legati a guerre e alla povertà cercano ogni giorno di varcare i confini europei, sperando in un’esistenza migliore. Voglio piuttosto portare la mia attenzione su una città-ponte tra l’Europa e l’Africa, una città piena di contrasti, di colori e di rumori. Voglio parlare di Tangeri in Marocco.

La città dista solo quattordici chilometri dalle coste dell’Andalusia: da Tarifa la si raggiunge in una mezzora di traghetto.

Tangeri ha una storia millenaria. Dapprima colonia fenicia, fu poi oggetto di contesa tra Roma e Cartagine durante le guerre puniche. Nel 146 a.C. fu conquistata definitivamente dai Romani, i quali, una volta esteso il controllo sull’insieme dell’Africa settentrionale, elevarono Tangeri a capitale della provincia Mauretania Tingitana.

Dopo l’arrivo di comunità convertite all’Islam nel secolo VIII, Tangeri divenne musulmana, e tornò a essere controllata dagli europei, in questo caso dai portoghesi, nel XV secolo. Due secoli più tardi fu conquistata dal sultano marocchino Mulay Isma’il (1645-1727), famoso per il suo lungo regno, per i suoi intensi traffici di schiavi e per i frequenti contatti diplomatici con varie potenze europee.

L’importanza strategica e commerciale della città portò a uno sviluppo massiccio della popolazione nell’Ottocento e la portò anche a essere l’oggetto del desiderio da parte di potenze coloniali quali la Francia, la Spagna e la Germania. Non a caso Tangeri fu sottoposta a un protettorato internazionale che durò fino all’indipendenza marocchina nel 1956.

La complessa storia di questa città la rende un bell’esempio delle contraddizioni e delle difficoltà dell’area mediterranea a trovare una via di stabilità politica e di crescita armonica di tutte le sue componenti linguistiche, culturali e religiose.

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