Oggi, la storia

Un templio in riva al Sele

di Eva Cantarella

  • 09.03.2015, 08:05
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Veduta aerea della basilca e del tempio di Nettuno

  • Courtesy Cilento Net
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Oggi, la storia 09.03.15

Oggi, la storia 09.03.2015, 07:05

La settimana scorso sono tornata, ancora una volta, in uno di quelli che vengono spesso chiamati "i luoghi del cuore". Nel mio caso uno dei primi, se non il primo di questi luoghi è il parco archeologico di Paestum, la cittadina campana a circa trenta kilometri a sud di Salerno, dove si trovano i templi greci più belli del mondo. Quella che oggi si chiama Paestum infatti fu fondata verso la metà del VII secolo a.C. da una gruppo di coloni greci provenienti dalla città di Sibari, che le imposero il nome di Posidonia, in onore del dio al quale era dedicata: Poseidone, appunto, il re del mare. Il nome Paestum, che le è rimasto, venne imposto dai romani, che la conquistarono nel 273 a.C. Ma veniamo alla ragione per la quale oggi ne voglio parlare. Accanto ai templi maggiori e più noti ne esiste uno, non meno importante, eretto nel luogo nel quale secondo una leggenda riportata da Strabone sarebbe sbarcata Medea durante il viaggio di ritorno verso la Grecia compiuto accanto a Giasone, per il quale aveva tradito patria e famiglie e con il quale sperava di condividere il resto della vita. Ebbene, recentemente, questo tempio ha subito danni inestimabili. La ragione? Un'esondazione, come oggi si suol dire, del fiume Sele, alla cui foce si trova: la terza esondazione nel giro degli ultimi anni. Nessuno infatti, dopo le prime due, ha pensato di prendere le misure necessarie a evitare la nuova, prevedibile tragedia. Cosa si sta facendo, oggi, perché essa non si ripeta? A quanto mi si dice, nulla, ovviamente spero, spero vivamente di sbagliare…

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