Riconoscere l’altra persona nella sua diversità: è questo il senso della creazione divina del genere umano. Il pastore Paolo de Petris in queste settimane tiene alcuni interventi biblici a partire dai primi quattro capitoli del libro della Genesi. Oggi si sofferma sulla creazione di Eva da parte di Dio. Non sottoposta, ma pari, nella sua singolarità e diversità, nella sua relazione vitale con Adamo.
“Non sta a te completare l’opera, ma non puoi esimerti dal provarci”: così la tradizione ebraica esige che, nell’imperfezione che è propria del mondo, ciascuno si rimbocchi le maniche per rendere la realtà migliore, giorno per giorno, pur nella consapevolezza che nessuno potrà portare a compimento il lavoro. Elena Loewenthal, scrittrice e traduttrice, in occasione della recente edizione di “Torino Spiritualità” ha proposto un intervento sul tema “Riparare il mondo”, richiamando alcuni concetti della tradizione ebraica. La creazione di Dio non è perfetta – e l’ebraismo non teme tale imperfezione -, ma la vocazione di ciascuna persona è di fare la propria parte per “aggiustare” qualcosa nel mondo.
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