Al centro dell’antica regione storica della Galizia, la stazione ferroviaria di Lviv-Leopoli accoglie ogni giorno migliaia di viaggiatori che arrivano da ogni parte dell’Ucraina interna. Distante meno di 90 chilometri dal confine dell’Unione europea in Polonia, è un punto di passaggio obbligato sulla rotta est-ovest. Animato a tutte le ore del giorno – sospeso e presidiato quando scatta il coprifuoco – il grande terminal si presenta inconfondibile come uno degli esempi più notevoli dell’architettura Art Nouveu dell’ex provincia orientale dell’impero Austro- Ungarico. Dopo la messa a terra di tutti gli aerei civili, lo scalo ferroviario vive una nuova stagione di drammatica centralità. Da sempre al centro dei grandi eventi ha retto l’ondata dei profughi del 2022, le fiamme distruttrici della Prima guerra mondiale, ha osservato il passaggio degli eserciti e quello della quotidianità in movimento sulla via di Kiev e di Cracovia. Una storia di ferrovieri e architetti, di imprenditori, di contadini e di viaggiatori involontari. La Storia di una città attraverso la sua inconfondibile e amatissima stazione ferroviaria.
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