Nel 1992 il collezionista americano David Fulton acquistò il celeberrimo Stradivari Barone Knoop del 1715, per la cifra di 2,75 milioni di dollari; si trattava di un prezzo già allora piuttosto elevato, per quanto del tutto adeguato al valore reale e simbolico di un oggetto che combina in maniera inestricabile antiquariato e artigianato. A distanza di 33 anni, all’inizio di marzo, quello stesso strumento è stato rivenduto ad un’asta privata per la cifra strabiliante di 23 milioni di dollari. È un trend emergente che va ben oltre le valutazioni musicologiche e che in un momento di crisi finanziaria sta trasformando gli strumenti musicali in beni di investimento, con il rischio, però, che ben presto Stradivari e affini lascino le sale da concerto per rinchiudersi nei caveaux delle banche. Ma il pubblico se ne accorgerà? E ancora: davvero uno strumento antico può esprimere di più di un equivalente moderno?
A Voi che sapete Davide Fersini e Giovanni Conti ne discutono con la violinista Francesca Dego e con Nicola Cattò, direttore della rivista “Musica”.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703515