Sembra un ossimoro parlare di filologia e contemporaneità ma il discorso delle prassi “storicamente informate” è in continua evoluzione e procede di pari passo con nuove sensibilità interpretative ed esigenze strumentali del presente.
L’interpretazione filologica della musica antica, esplosa intorno agli anni Sessanta e Settanta del Novecento, ha dato successivamente vita ad una moltiplicazione di incroci differenti tra esecutori che si attengono il più possibile alle indicazioni dei testi storici e chi invece li riattualizza con estrema elasticità adattandoli a contesti più moderni.
Oggi, più che in passato, grazie alla maggiore accessibilità di testi di riferimento e fonti storiche, proliferano le possibilità di ricerca e, in questo panorama così variegato, ci potrà capitare di ascoltare interessanti versioni su strumenti moderni o pessime esecuzioni su strumenti originali di uno stesso brano.
Come possiamo, dunque, orientarci in questa selva musicale?
Ci aiuteranno, come sempre, i nostri ospiti: Enrico Onofri, a lungo primo violino e solista del Giardino Armonico e direttore d’orchestra che porta con sé l’esperienza in molti gruppi di punta dell’Early Music come il Concentus Musicus Wien di Harnoncourt e La Capella Reial di Jordi Savall, e la giornalista musicale Luisa Sclocchis al microfono di Barbara Tartari e Giovanni Conti.
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