La sentenza di assoluzione dei 12 attivisti, denunciati dal Crédit Suisse per aver inscenato una partita a tennis nella sede del CS a Renens, cittadina del canton Vaud, oltre ad aver fatto il giro del mondo, apre molti interrogativi. Innanzitutto, di tipo giuridico visto che la sentenza è stata accolta in modo molto negativo da parte di chi sostiene che sia stata una sentenza più che altro politica, e che rappresenta un pericoloso precedente che apre la porta a possibili altre manifestazioni per la salvaguardia del clima e contro interessi economici.
Una sentenza contro cui si è già attivato il procuratore generale che ha annunciato un ricorso portando la vicenda al livello superiore. Sarà un banco di prova per verificare la solidità giuridica, ma anche un’ulteriore vetrina massmediatica per chi critica e denuncia investimenti inopportuni e dannosi dal profilo ambientale.
Poi, solleva molti altri interrogativi di natura economico-finanziario, che porta con sé riflessioni su investimenti sostenibili, finanza etica, e cultura imprenditoriale. E qui entra di prepotenza l’aspetto dell’impatto mediatico che la vicenda (di per sé poca cosa: una pacifica e colorita “violazione di domicilio”) ha avuto e avrà a livello planetario, tenuto conto del personaggio coinvolto: Roger Federer.
Sull’onda delle novità, come il già citato ricorso e la nuova azione di alcuni attivisti a Losanna ai danni di UBS, ne parliamo a Modem con:
Giovanni Vergani, membro del consiglio della Swiss Sustainable Finance
Henry Peter, avvocato, professore di diritto economico
Susanna Petrone, rappresentante del WWF
e con la nostra corrispondente da Ginevra, Lucia Mottini
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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