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In piazza contro Erdogan

L’arresto del sindaco di Istanbul, candidato dell’opposizione, scatena le proteste in Turchia

  • Ieri
  • 30 min
  • Keystone
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Ufficialmente mancano tre anni alle elezioni presidenziali in Turchia ma la tensione già sta montando.
L’attuale presidente, Recep Tayyip Erdoğan, intende ripresentarsi, nonostante abbia raggiunto il limite di mandati stabiliti dalla Costituzione turca. Intanto il principale sfidante, il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Imamoglu promette che non si darà per vinto. È lui ad aver vinto le primarie di domenica del partito di opposizione CHP, il Partito popolare democratico, ma, appunto è in carcere, e la sua laurea è stata invalidata, ciò che lo esclude dalla competizione per la presidenza.
Mentre dall’Unione europea arrivano richiami al rispetto dei valori democratici, le piazze delle principali città turche da giorni si riempiono di migliaia di manifestanti malgrado le repressioni.
Proteste estese, l’economia in ginocchio e la democrazia sotto attacco. Qual è il progetto di Erdogan? Come uscirà la Turchia da questa fase di stallo?

Ne discutiamo con:

Filippo Cicciù, giornalista e nostro collaboratore dalla Turchia (quicklink o telefono)
Valeria Giannotta, direttrice dell’Osservatorio Turchia del Cespi (quicklink o telefono)

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