Esattamente due anni fa, il 19 marzo del 2023, sparì Credit Suisse. La seconda banca Svizzera fu acquisita da UBS, la prima banca, per evitarne il fallimento.
Con – però - importanti costi finanziari, costi in termini di impieghi e danni di reputazione per la piazza finanziaria elvetica.
Nel giugno dello stesso anno una Commissione parlamentare d’inchiesta è stata incaricata di far luce sulla gestione da parte delle autorità di questa fusione d’urgenza. Ne è scaturito un rapporto di circa 560 pagine, che le Camere hanno approvato, insieme alle sue raccomandazioni e ad alcuni postulati e mozioni, che chiedono al Consiglio Federale di rivedere la regolamentazione sul capitale proprio delle banche e di rafforzare la Finma.
Insomma occorre prepararsi nell’ipotesi eventuale di una futura crisi che riguardasse UBS, la banca svizzera con un bilancio che vale il doppio del PIL nazionale.
A Berna ne discutiamo con
Roger Nordmann, consigliere nazionale PS/VD e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta
Alex Farinelli, consigliere nazionale PLR/TI
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