Ormai ci siamo, almeno così sembra. Il Consiglio federale è pronto ad accettare i risultati delle trattative in corso per dare un futuro alle relazioni bilaterali con l’Unione europea. Lo farà con ogni probabilità nella sua riunione settimanale di venerdì 20 dicembre.
Si chiude così una lunga fase di negoziati, iniziata nel 2014, bloccata nel 2021 - con la bocciatura da parte del Governo svizzero di quello che veniva chiamato “accordo quadro” – e poi riaperta ufficialmente la scorsa primavera, dopo due anni di negoziati a livello tecnico. I nuovi bilaterali sono dunque pronti per essere presentati al Paese.
Nuovi accordi che porteranno con loro discussioni su più punti, a cominciare dalla libera circolazione delle persone, ma che avranno al loro centro il tema della sovranità del nostro Paese e il futuro della democrazia diretta svizzera, alla luce di questa nuova intesa con Bruxelles.
Di sovranità, anche nella gestione dell’immigrazione dall’Unione europea, parliamo con tre parlamentari:
Marco Chiesa, consigliere agli Stati UDC
Giorgio Fonio, consigliere nazionale del Centro
Jon Pult, consigliere nazionale del Partito socialista
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