Entra nel flusso e fatti portare dalla musica e dal suono.
L’esperienza e il vissuto determinano lo sguardo e, di conseguenza, la percezione che abbiamo di ciò che osserviamo e ascoltiamo. È una condizione primordiale per comprendere e godere il mondo elettroacustico e sperimentale di Niton, un trio attivo tra il Mendrisiotto e la Lombardia e che, con il nuovo album “11”, saluta l’adolescenza artistica accogliendo la maturità.
Togli 1 dal titolo e hai 10, come le tracce che contiene e come gli ospiti straordinari che, per la prima volta, sono entrati nel laboratorio di Niton e hanno dato un contributo attivo che espande il raggio d’azione dell’organismo nel quale, per un giorno, si sono immersi.
È un parterre di artisti internazionali straordinari: Beatrice Graf, Julian Sartorius, John Butcher, Andy Moor, Meryem Aboulouafa e Vanni Bianconi, Boris Hauf, Peter Kernel, Olivia Louvel, Andy Bluvertigo e Achille Ateba Mvondo.
Il valore “alternativo” dell’elettronica di Niton non sta nella sua definizione, ma nella tipologia di strumenti che suona: un violoncello filtrato attraverso gli effetti, gli oggetti (strumenti impropri, anche loro filtrati) e i sintetizzatori analogici.
È con estremo piacere che diamo il benvenuto a Zeno Gabaglio, Luca Xelius Martegani e El Toxique sull’isola felice di Confederation Music.
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