Ritorniamo sulle elezioni comunali dello scorso fine settimana per parlare di presenze femminili nei Municipi: donne, quasi, fuori dal Comune? Perché nei nuovi Municipi dei grandi centri ticinesi (Lugano, Bellinzona, Locarno, Mendrisio e Chiasso) vi sono soltanto 5 donne per 33 seggi disponibili? Ne parliamo oggi precisando che complessivamente le municipali sono 112 e sono aumentate di 12 unità rispetto a tre anni fa. Inoltre, le donne presenti sulle moltissime liste per i Consigli comunali e per gli esecutivi dei singoli Comuni non raggiungevano un terzo delle candidature ma erano leggermente al di sotto. La scelta però, tutto sommato, c’era. C’è un aspetto che è interessante: nella vita -soprattutto dei Comuni- le donne hanno un ruolo centrale e imprescindibile e la loro presenza per il buon funzionamento della nostra società è fondamentale. Quindi poter contare su pochissimi sguardi, punti di vista e sensibilità femminili all’interno degli esecutivi dei grandi centri (pensiamo in primis a Bellinzona e a Chiasso) è qualcosa che potrebbe apparire inspiegabile e paradossale e, soprattutto, avere un numero così esiguo di donne nei centri di potere più importanti impoverisce il dibattito politico. Quali sono i motivi? La questione culturale? La nostra società ancora prevalentemente maschilista? I partiti che non sanno scegliere e selezionare o che faticano a trovare delle donne da proporre sulle liste? I notissimi e oggettivi problemi di conciliabilità fra politica, lavoro e famiglia? La soluzione potrebbe essere l’introduzione delle quote rosa, che però secondo alcuni penalizzano il merito a favore del genere. Dite la vostra in diretta allo 0848 03 08 08; oppure scriveteci via Wathsapp allo 076 321 11 13.
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