Democrazia in vendita in Svizzera? Dopo le sospette frodi e le presunte falsificazioni, andrebbero vietate dalla legge le raccolte di firme a pagamento per iniziative popolari e referendum? Dite la vostra in diretta allo 0848 03 08 08; oppure scriveteci via Wathsapp allo 076 321 11 13. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) sta indagando su queste possibili frodi nelle raccolte di firme concernenti iniziative popolari e referendum. Si parla di indirizzi inesistenti, di persone comparse più volte con firme differenti e di fogli copiati da vecchie iniziative. Il sospetto è che delle sottoscrizioni siano state falsificate da parte di società pagate e retribuite per svolgere questo compito. La notizia, diffusa in prima battuta dai giornali del gruppo Tamedia, ha trovato conferma da parte dello stesso MPC: “Sono in corso dei procedimenti contro diverse persone fisiche e contro ignoti”, ha poi dichiarato. Perquisizioni domiciliari e interrogatori sono stati effettuati dalla Procura federale e dall’Ufficio federale di polizia (fedpol). L’MPC non si è però sbilanciato in merito alle iniziative interessate o ai destinatari dei procedimenti. Secondo le testate Tamedia, i promotori dell’iniziativa “Servizio civico” si sono insospettiti a causa di un numero di sottoscrizioni non valide e hanno così presentato una denuncia penale. La società Incop, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione, aveva raccolto le firme in questione in cambio di denaro. Secondo la Cancelleria federale ci sarebbe stato “un accumulo impressionante di casi”: sembrerebbe che una dozzina di iniziative potrebbe essere stata viziata da presunte falsificazioni di firme. La democrazia diretta, fra raccolta corretta di firme, buon funzionamento delle nostre istituzioni e possibili alternative per il futuro: ne parliamo oggi con il vostro contributo di idee e di spunti.