apparecchio acustico
La consulenza

Come proteggere il proprio udito e in caso di sordità quali apparecchi acustici scegliere?

  • 04.03.2025
  • 55 min
  • Antonio Bolzani
  • Imago Images
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Oggi prendiamo spunto dalla Giornata Mondiale dell’Udito, che si è celebrata ieri ed è stata promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per sensibilizzare alla prevenzione della sordità e alle conseguenze della perdita dell’udito, andando a promuovere l’assistenza per le patologie uditive in tutto il mondo; parliamo quindi di un tema -i danni riportati all’udito sul posto di lavoro, ma anche nel tempo libero- che ci presenta dei numeri sui quali vale la pena riflettere. Infatti da un rapporto della SUVA, l’Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni, che ogni anno esegue controlli del rumore in migliaia di aziende, si stima che circa 200 mila persone in Svizzera, sono esposte a livelli di rumore superiori ai valori limite durante il lavoro, mentre i danni conseguenti all’udito sono la malattia professionale più frequentemente riconosciuta, con oltre 1000 nuovi casi registrati ogni anno. I danni all’udito possono insorgere svolgendo semplici attività quotidiane, considerando che l’esposizione a suoni e rumori forti avviene ovunque, anche nel tempo libero. Ma se per quanto riguarda l’inquinamento acustico la responsabilità individuale è relativa, si può invece intervenire ad esempio sulle abitudini di fruizione della musica, sia nell’ascoltarla sia nel suonarla, un aspetto che colpisce in particolare la popolazione in età giovanile. La diffusione degli smartphone e delle piattaforme digitali ha cambiato drasticamente le modalità di ascolto, con il conseguente uso massiccio di auricolari, mentre il volume eccessivo di concerti e manifestazioni è da tempo oggetto di preoccupazione. Come possiamo allora proteggere il nostro udito e, qualora sentissimo poco o male, quali possibilità vi sono per migliorare la nostra eventuale sordità? Il Report sull’udito elaborato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che entro il 2050 oltre 700 milioni di persone, e quindi una persona su dieci, soffrirà di una perdita invalidante delle capacità uditive, e che oltre un miliardo di giovani adulti rischia di perdere l’udito a causa di abitudini di ascolto scorrette e non sicure: i dati molto chiari ed eloquenti ci indicano che è allora importante soffermarsi sulla protezione del nostro udito. I problemi delle persone sorde si amplificano poi nel mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione tra i sordi è in effetti di circa il 10%, vale a dire tre volte tanto quanto quello delle persone udenti. Oggi ci occupiamo soprattutto dei rimedi in caso di sordità: in effetti se l’udito cala e non si sente più come prima, a causa dell’età o di un’ audiolesi per una professione usurante, serve quasi sempre un apparecchio acustico o una protesi. I modelli più pratici sono quelli con o senza batterie? I prezzi di questi apparecchi possono essere alti ma variano molto fra un modello e l’altro; allora cosa offre il mercato e quali sono le nuove tecnologie adatte alle esigenze e alle richieste di coloro che necessitano di questi apparecchi? L’AVS e L’AI rimborsano soltanto una parte dei costi, il resto va pagato di tasca propria: quanto si deve spendere ed investire per un apparecchio acustico? Come occorre rapportarsi con una persona sorda? Quali sono le possibilità che hanno dei genitori udenti di avvicinare i bambini sordi alla lingua dei segni? Sono alcune delle domande alle quali rispondono i nostri esperti con i quali facciamo il punto alla situazione su un argomento di grande attualità.

Sono ospiti: Cinzia Santo, collaboratrice dell’Associazione Ticino e Moesano per persone con problemi d’udito (ATiDU); Emanuele Merighi, audioprotesista; Pia Cattaneo, portatrice di due impianti cocleari.

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