BLU COME UN’ARANCIA
Da lunedì 29 gennaio a venerdì 02 febbraio 2018 alle 10:35
Replica il giorno seguente alla 01:30
Che cosa significa essere uno scrittore “minimalista”? L’etichetta è stata applicata a numerosi autori, a partire da Raymond Carver, che non la gradiva, ma non ha mai avuto una codificazione chiara. Essere minimalisti significa infatti attenersi al quotidiano, ma anche alle minuzie, ma anche a una visione del mondo sottratta alla dipendenza dai massimi sistemi. Significa guardare all’esistenza attraverso i gesti raccolti e discreti della vita ordinaria, senza proporsi come maestri o araldi di chissà quale roboante messaggio. Ma è proprio così? Non è forse, viceversa, il “minimalismo” una definizione che può essere applicata, per quanto talvolta solo parzialmente, a chiunque abbia saputo sposare sintesi, essenzialità, linguaggio minimale, tematiche di quotidiana ordinarietà e via elencando? In questo “Blu come un’arancia” Marco Alloni cercherà di indagare la questione avvalendosi degli esempi di alcuni scrittori che, pur molto diversi tra loro, sono accomunati da questa o quella forma di “minimalismo”: Raymond Carver, Giuseppe Pontiggia, John Maxwell Coetzee, Gianni Celati, Marco Lodoli. Una panoramica che ci consente di ricondurre il “minimalismo” a uno spettro più ampio di quello che siamo soliti identificare con la sola opera di quanti hanno scelto come spazio di narrazione la dimensione, per così dire, “domestica” dell’esistenza.