Lo stabilimento Ilva di Taranto
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Ilva football club

Quando il calcio racconta il sacrificio di una città

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Di: Elisabeth Sassi 

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Il centro siderurgico dell’Ilva di Taranto ha una storia complessa, affonda le sue radici nel 1960 quando nasce come Italsider, un impianto statale simbolo di progresso e benessere economico. Privatizzato nel 1995 dai Riva, è divenuto uno dei più grandi e inquinanti impianti siderurgici d’Europa, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica e sull’ambiente. Dopo un sequestro nel 2013 per disastro ambientale, l’impianto è passato sotto amministrazione straordinaria, inizialmente gestito da ArcelorMittal e ora da Acciaierie d’Italia, mentre la proprietà resta dello Stato italiano. Oggi, il futuro dell’Ilva è sospeso tra bonifiche e strategie industriali fallimentari.

In questo contesto si inserisce lo spettacolo Ilva Football Club, una creazione della compagnia Usine Baug e del duo Fratelli Maniglio, prodotto da Campo Teatrale. Ispirato dal libro omonimo di Fulvio Colucci e Lorenzo D’Alò, lo spettacolo racconta la resilienza di una città segnata dall’impatto della fabbrica, unita alla passione per il calcio come simbolo di speranza.

In Ticino, Ilva Football Club è stato presentato per la prima volta all’interno della 24esima edizione del Festival di narrazione di Arzo Dopo, lo spettacolo sarà riproposto il 18 dicembre 2024 al Teatro Centro Sociale di Mendrisio ore 20:30, con repliche riservate agli studenti dei licei di Mendrisio e Lugano 1, un’occasione per sensibilizzare i giovani su una storia che intreccia sport, lavoro, salute e questioni ambientali.

Con gli attori della compagnia Usine Baug: Ermanno Pingitore, Stefano Rocco e Claudia Russo; i Fratelli Maniglio, Fabio e Luca; e Alessandro Marescotti, docente, ambientalista e trai i fondatori di PeaceLink. 

Prima emissione: 14 dicembre 2024

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