È di nuovo un pareggio che sa di beffa

Il Kosovo come la Romania, tre mesi più tardi. Vogliosa di mettersi alle spalle la beffa subita a giugno a Lucerna per mano dei rumeni, la Svizzera è stata nuovamente fermata sul pareggio in rimonta e allo scadere nell'ambito delle qualificazioni a Euro 2024, questa volta sul 2-2 a Pristina contro i Dardani. In virtù dell'1-1 tra la stessa Romania e Israele - le principali inseguitrici, distanti rispettivamente due e tre punti - la Nazionale mantiene comunque la vetta del Gruppo A, ma i campanelli d'allarme ora sono due.

Riproposta da Yakin con la difesa a quattro, la Nazionale ha approcciato con la giusta attitudine la sfida, facendosi subito notare dalle parti di Muric con un paio di conclusioni da fuori. È però con un inserimento in area al 14' di Freuler, bravo ad impattare la sfera servitagli a mezza altezza dalla destra da Edimilson, che la Svizzera è passata a condurre. Un gol sicuramente meritato, che tuttavia ha fatto calare l'attenzione degli elvetici, sì in controllo del gioco, ma spesso troppo sbilanciati in avanti. Senza equilibrio, allora, si sono mostrati in fase offensiva pure i kosovari, all'onor del vero senza creare grossi grattacapi a Sommer, perlomeno nei primi 45'.

Lo stesso Sommer è però dovuto capitolare nel secondo tempo, che la Svizzera ha iniziato come aveva terminato il primo: a ritmi troppo blandi. A punire una difesa elvetica decisamente in ritardo nell'occasione è stato Muriqi, lasciato solo di esibire la specialità della casa, il colpo di testa, in piena area di rigore al 65'. I fantasmi della precedente partita sembravano poi essere stati scacciati dal decisivo tocco nella sua porta di Rrahmani su tiro di Freuler al 76', ma si sono clamorosamente riproposti sempre nei recuperi, più precisamente al 94', quando di nuovo Muriqi ha fatto esplodere di gioia il suo pubblico e alimentato i dubbi in casa rossocrociata.