Giorgos Koutsias, nato sotto una buona stella 

La Grecia nell’estate del 2004 è entrata nel Pantheon del calcio, la Nazionale ha abbracciato il mito, la mitologia greca. Quella squadra non aveva nulla di apollineo, tanto meno di dionisiaco, elementi dalla cui unione secondo Nietzsche derivava il popolo ellenico. La Grecia era “solo” una squadra, con tanti difetti e poco blasone, su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo. 

In quel 2004, quando capitan Theodoros Zagorakis alzò al cielo la coppa, Giorgos Koutsias aveva appena una manciata di mesi. Oggi ha vent’anni e la Grecia l’ha salutata per inseguire il suo sogno. Non ha il fisico di Angelos Charisteas, ma ha saputo subito farsi notare: a 16 anni è diventato il più giovane greco a giocare in Europa League. Da lì il suo nome ha fatto il giro del mondo, finendo sul taccuino di tanti uomini-mercato. La sua carriera ha avuto un piccolo rallentamento a Chicago e a Lugano vuole ripartire. “Il mio obiettivo è segnare, aiutare la squadra. Sono un attaccante, vivo per il gol. Per caratteristiche mi piace il gioco verticale, muovermi in profondità”. E poi calciare, con tutta la potenza che ha in corpo. E sin qui ha già fatto vedere di possedere qualche numero. 

E a proposito di numeri, vestirà la 70, con uno “zero” in più del suo idolo, CR7, che in quel 2004 era in campo nell’atto conclusivo dell’Europeo. Ha potuto vedere poco finora di Lugano, ma il primo impatto è positivo. “Il lago, le montagne, è uno scenario da cartolina. Anche il clima è piacevole. Sono felice, della città ma pure della squadra. Ho trovato un bel gruppo e penso ci siano tutte le condizioni per fare bene. Sono arrivato con la squadra prima in classifica. L’obiettivo è rimanere lì”. Negli ultimi mesi è stato invocato a più riprese l’acquisto di un attaccante già pronto. Al 20enne Giorgos Koutsias andrà dato un po’ di tempo per ambientarsi vista la giovane età. Nel calcio però capita che la realtà superi le aspettative. È successo nell’estate del 2004, con la Grecia campione d’Europa. Chissà che possa essere proprio Koutsias, il greco, l’uomo giusto per spingere il Lugano verso il sogno.