A sette anni di distanza, l’Atletico Madrid vede nuovamente da vicino le semifinali di Champions. Facile, quando dalla propria si ha una tradizione favorevolissima riguardo agli incontri casalinghi disputati nella fase ad eliminazione diretta: per la 17a volta sui 17 dell’era Simeone, i Colchoneros hanno mantenuto l’imbattibilità tra le mura amiche, imponendo la loro legge al Borussia Dortmund con un 2-1 che poteva anche star stretto... almeno fino ai brividi finali.
Rimasti impotenti di fronte al dinamismo con cui i locali hanno approcciato la sfida, i gialloneri ci hanno comunque messo del loro per agevolare la vita ai rivali. Le reti cadute nei primi 32’ di gioco sono infatti imputabili a due pacchiane disattenzioni difensive: prima l’errore in impostazione sull’asse Kobel-Maatsen, che ha sciaguratamente spedito in porta De Paul; poi l’incomprensione tra i centrali Hummels e Schlotterbeck, sfruttata da Griezmann per liberare al tiro Lino. Lo stesso brasiliano - in una ripresa nella quale il collettivo spagnolo ha lasciato l’iniziativa a quello tedesco, chiudendosi in difesa - ha successivamente sfiorato il colpo del definitivo ko, se non fosse stato per i riflessi esibiti dal numero due elvetico. Ed allora, all’81’ il subentrato Haller ha riportato in carreggiata i suoi, risvegliatisi di soprassalto negli istanti conclusivi: sia Bynoe-Gittens che Brandt, tuttavia, hanno clamorosamente dovuto fare i conti con l’asta. Davanti al Muro Giallo, nel ritorno di martedì prossimo, bisognerà dunque rincorrere.