La strada che porta alla finale passa tutta lontano da Cornaredo

Nemmeno un turno in casa: Gunzwil, Lancy, Losanna, Basilea e ora Sion. Queste le tappe del percorso che potrebbero portare il Lugano di Mattia Croci-Torti a disputare la terza finalissima di Coppa Svizzera consecutiva. Una cosa mai successa nella storia centenaria del club bianconero. Ma ripercorriamo passo dopo passo il cammino di Sabbatini e compagni in questa edizione.

“Poco più di una formalità”. Così scrivevamo lo scorso 19 agosto quando nel primo turno il Lugano malmenava il Gunzwil, formazione della seconda lega lucernese. Due gol nei primi minuti (Marques e Vladi) e tre nel finale (Steffen, Sabbatini e Bottani) per un rotondo 7-0 che la dice lunga sulla disparità delle forze in campo, malgrado l’ampio turnover proposto dallo staff tecnico.

Nonostante le zero reti incassate, il secondo turno di metà settembre ha proposto qualche grattacapo in più alla truppa del Crus, impegnata in quel periodo anche in Conference League. “Lugano agli ottavi col minimo sforzo”, abbiamo titolato per un 3-0 sul Lancy frutto della doppietta di Celar e delle giocate di Bottani, per nulla limitato da un terreno da gioco lontano dagli standard della Super League.

“Per fortuna c’è il VAR Toni!”. Così Armando Ceroni in telecronaca ha commentato la precoce espulsione diretta di Giger per l’entrataccia su Marques che ha di fatto spianato la strada al Lugano in casa del Losanna a inizio novembre. Forti dell’uomo in più, Sabbatini e compagni hanno dominato l’incontro guadagnandosi l’accesso ai quarti grazie a un poker di reti firmato da Vladi, Steffen (su rigore), Bislimi e dall’autogol di Kukuruzovic nel recupero.

“Giochiamo e viviamo per serate come questa. Il Lugano dopo 34 anni viene ancora qua, davanti a questo pubblico, ed espugna il St.Jakob”. Era il 28 febbraio e un Croci-Torti euforico esultava per la terza semifinale di Coppa Svizzera consecutiva. Un traguardo raggiunto solo grazie ai rigori dopo aver rischiato di rovinare tutto sul più bello: sul 2-0 grazie alla doppietta di Celar in un primo tempo dominato, i ticinesi si erano fatti raggiungere a meno di 10 minuti dal 90’ dall’uno-due piazzato da Barry. Per fortuna nella serie dagli 11 metri i luganesi si sono mostrati più freddi, convalidando il ticket per una semifinale da giocare ancora in trasferta.... al Tourbillon di Sion.