Mohamed Belhadj, il mediano con il vizio del gol

Il suo apporto nella prima parte di stagione è stato decisivo. È sostanza, con i tanti chilometri che percorre ogni partita, ma pure qualità. Mohamed Belhadj Mahmoud in più di un’occasione ha saputo togliere le castagne dal fuoco con i suoi inserimenti, sinonimo di gol. In estate ha timbrato il cartellino contro i turchi del Fenerbahçe nel preliminare di Champions League e da lì ha distribuito le sue reti in ogni competizione. L’ultima, il 19 dicembre contro il Pafos, otto in totale in 28 presenze bianconere (una ogni 195’, una media da attaccante).

Oggi, di questa squadra, è ormai un leader e recentemente ha tagliato il traguardo delle 100 presenze. “È vero, sono a Lugano da un po’ e mi piace questo ruolo. È importante cercare di aiutare i nuovi arrivati. Inserirli nel gruppo”. Quello luganese è numeroso, ma affiatato. “Sì, stiamo bene insieme, il ritiro è importante, per far crescere i legami dentro e fuori dal campo”. Il lavoro sul prato spagnolo è serio e rigoroso, ma c’è sempre spazio per una parte scherzosa, per dei sorrisi. Domani poi ci sarà il primo test, contro lo Sturm Graz, formazione austriaca che quest’anno partecipa alla Champions League. “Siamo felici di giocare, dobbiamo ritrovare le giuste sensazioni. È un’amichevole, è vero, ma vogliamo giocare seriamente e far vedere le nostre qualità”.

Il Lugano oggi è “internazionale”, l’allenamento viene diretto in più lingue: italiano, inglese, francese e tedesco. Belhadj, nazionale tunisino, parla francese, ma si è impegnato a studiare l’italiano. Lo capisce perfettamente ed è in grado di esprimersi. Un leader, in fondo, si vede anche da queste cose.